Esofagite: cos’è e quali tipologie esistono
Che cos’è l’esofagite?
L’esofagite è una infiammazione delle mucose dell’esofago. L’esofago è un tubo composto da fibre muscolari che parte dalla bocca e arriva fino allo stomaco e ha lo scopo di condurci il cibo che poi sarà digerito. La mucosa è uno strato che ricopre le pareti dell’esofago.
L’esofagite può essere causata da malattie infettive, allergeni ed alcuni farmaci, ma una delle più comuni è quella causata dal reflussogastroesofageo.
Quali sono i sintomi dell’esofagite?
I sintomi dell’esofagite sono:
- difficoltà di deglutizione (disfagia),
- deglutizione dolorosa,
- bruciore di stomaco,
- dolore toracico all’altezza dello sterno,
- rigurgito acido,
- nausea,
- vomito,
- tosse,
- sangue nella saliva,
- mancanza di appetito,
- raucedine,
- abbassamento della voce.
Questi sintomi possono manifestarsi anche in modo intenso ed acuto, in questo caso è consigliabile rivolgersi ad un medico. Se riscontri alcuni di questi sintomi puoi contattarci qui e prenotare una visita.
Tipi di esofagite
Le tipologie di esofagite cambiano a seconda della causa scatenante e possono essere quindi di 4 tipi principali: l’esofagite da reflusso, da eosinofila, da farmaci e da malattie infettive.
Esofagite da reflusso
Questa è la tipologia più frequente e consiste in piccole erosioni dell’esofago che, in alcuni casi, sopratutto se trascurati o non trattati correttamente, possono degenerare in patologie gravi come le ulcere.
Questa esofagite è provocata dalla risalta di fluidi e materiali acidi normalmente contenuti nello stomaco, che risalgono nell’esofago a causa del funzionamento scorretto dello sfintere esofageo (la valvola che ha i compito di chiudersi dopo il passaggio del cibo per evitare che esso possa fuoriuscire dallo stomaco). Quando questo processo si verifica con una certa frequenza si fa riferimento alla malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE).
Cura e rimedi
Per permettere una guarigione dell’esofago ma soprattutto per placare il reflusso gastroesofageo spesso viene consigliato l’utilizzo di alcuni farmaci:
- antiacidi: neutralizzano l’acido dello stomaco ma sono utili solo per limitare i sintomi del reflusso gastroesofageo.
- H2 anatagonisti: diminuiscono la produzione di acido nello stomaco, rispetto agli antiacidi durano più a lungo e agiscono più rapidamente, tuttavia dopo un determinato periodo di tempo potrebbero smettere di avere effetto.
- inibitori della pompa protonica: interrompono la produzione di acido nello stomaco ma agiscono più lentamente rispetto agli H2, però, curano più efficacemente le lesione delle pareti dell’esofago.
Ai farmaci è indispensabile associare una dieta sana ed equilibrata composta da molteplici pasti durante l’arco della giornata (preferibilmente 5 pasti al giorno) di piccole porzioni ed evitare di coricarsi prima di 3 ore dopo aver mangiato. In particolare bisogna non mangiare:
- Cibi grassi, come fritture, salse con panna o con gran quantità di olio o burro e carini grasse;
- caffè e thè,
- latticini, soprattutto yogurt e formaggi grassi;
- menta, cioccolato e dolci in generale,
- peperoncino, pepe e altre spezie simili;
- pomodori,
- agrumi, mele, pere, banane, ananas;
- bevande gassate.
Mentre invece è consigliabile mangiare cibo a basso contenuti di grassi e preferire cereali integrali, frutta e verdura. Altrettanto importante è eliminare fumo e alcol.
Esofagite da eosinofila
L’esofagite eosinofila si può verificare si negli nell’età dell’infanzia si in età adulta, più raramente in quella anziana ed è più comune negli uomini. Il suo nome deriva dagli eosinofili, ovvero dei globuli bianchi che si attivano in reazione a degli allergeni o alle infezioni parassitari. tuttavia quando un ingente numero di eosinofili si insedia nell’esofago può causare disturbi gastrointestinali come il reflusso, innescando una esofagite.
Cura e rimedi
Solitamente il medico prescriverà una dieta diretta ad eliminare i principali alimenti sospetti colpevoli della reazione allergica (come latticini, uova, soia, archidi) per circa 2-3 mesi. Oltre alla dieta possono essere utili farmaci come i corticosteroidi topici che sono utili per ridurre i sintomi dell’esofagite.
Esofagite da farmaci
Quando si assumono alcuni farmaci particolarmente acidi e si ingeriscono con poca acqua, si rischia che il farmaco entri in contatto in maniera più diretta con la mucosa dell’esofago danneggiandola. A volte anche la mancanza di salivazione (che cala durante la notte, quindi bisognerebbe evitare di consumare il farmaco prima di andare a dormire) può contribuire negativamente.
Cure e Rimedi
Il rimedio più efficace e pratico è quello di sospendere l’assunzione del farmaco in questione o di ingerirlo di mattina e con molta acqua. I farmaci tipici che possono causare una esofagite sono:
- le tetracicline,
- tetraciclina e minociclina,
- il cloruro di potassio,
- la chinidina,
- l’aspirina e altri FANS,
- il ferro solfato .
Esofagite infettiva
l’esofagite infettiva è più comune nei soggetti caratterizzati da una difesa immunitaria bassa, mentre invece è raro che si verifichi in quelli con una difesa immunitaria normale. Pertanto gli individui più a rischio sono quelli affetti da HIV, malati di cancro o immunodepressi. Questa esofagite può anche essere di origine fungina, come nel caso della candida o può essere causata anche da un uso prolungato di alcuni antibiotici.
Se avessi bisogno di più informazioni o di prenotare un appuntamento con un esperto contattaci!
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